Un successo il primo Webinar su LADIS del 15 Novembre 2021

Data notizia: 
19 Novembre 2021

Il 15 novembre, nell’ambito del progetto LADIS, si è tenuto il webinar dal titolo: “Donne musulmane tra stereotipi e realtà”. 

Coordinato da Andrea Catizone, responsabile del dipartimento pari opportunità di ALI (Autonomie Locali Italiane), il webinar costituisce l’evento di avvio dei percorsi di capacity building destinati ad amministratori e funzionari locali previsti da LADIS, progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma “Diritti, Uguaglianza, Cittadinanza”. Realizzato da ALI, ente capofila, in collaborazione con Leganet, Studio Come, Progetto Aisha e Coreis, LADIS ha l’obiettivo di contrastare la discriminazione nei confronti delle persone di fede musulmana - in particolare delle donne - sviluppando percorsi e strumenti di sensibilizzazione e formazione per amministratori locali e professionisti dei servizi pubblici territoriali, attraverso il coinvolgimento diretto delle comunità e delle associazioni di donne musulmane.

Il webinar a cui hanno partecipato circa 40 iscritti, amministratori locali e funzionari dei comuni, ha previsto 4 sessioni.

Nella prima sessione, dedicata a conoscere lo scenario internazionale e europeo, Kishan Manocha, responsabile dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (ODIHR) dell’OSCE, e Miltos Pavlou dell’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali – FRA, hanno affrontato il tema della discriminazione e dei comportamenti di odio verso la popolazione di religione musulmana.  Attraverso la presentazione di dati e indagini realizzate dall’ ODIHR nei Paesi dell’area OSCE, e dall’agenzia FRA in Europa, i due relatori hanno sottolineato che, nonostante il numero di musulmani in Europa si aggiri intorno ai 13/14 milioni, e corrisponda al 3,5% della popolazione, occupando il secondo posto come maggior gruppo religioso della società multiconfessionale dell’Unione Europea, questi continuino a subire discriminazioni e attacchi d’odio in molti paesi.

Sono stati presentati report di ricerche e di monitoraggio e banche dati disponibili sulle discriminazioni ponendo l’accento sull’aumento delle discriminazioni e dei comportamenti d’odio verso le persone musulmane in tutti i paesi europei.

Si è quindi aperta la seconda sessione del webinar dedicata ad approfondire la situazione italiana: Yahya Pallavicini, Presidente di COREIS, Comunità Religiosa Islamica Italiana, partner del progetto Ladis, ha affrontato il tema delle discriminazioni contro la popolazione di religione musulmana provocate soprattutto dalla mancanza di cultura e di conoscenza della religione. In Italia la mancanza di un’intesa a livello nazionale con le comunità di religione Islamica rende molto difficile per i musulmani accedere agli stessi diritti previsti dalla Costituzione per tutti i cittadini amche per le seconde e terze generazioni. La visione stereotipata di un uomo musulmano forte e prevaricatore che decide della vita della moglie e delle figlie calpestando i loro diritti e quella di una donna musulmana sottomessa all’uomo e al potere patriarcale, vittima incapace di decidere della propria vita, sono due facce della stessa medaglia e che non hanno alcuna attinenza con la realtà. E’ importante adottare uno sguardo libero da pregiudizi e stereotipi e consolidare il dialogo sia a livello di governo centrale che nei territori. La mancanza di conoscenza e quindi la difficoltà delle amministrazioni centrali e locali a individuare interlocutori competenti nelle comunità islamiche, è individuata da Pallavicini come l’ostacolo fondamentale alla costruzione di un rapporto stabile di collaborazione tra Amministrazione Pubblica e comunità islamiche. Dialogo e confronto tra culture e religioni diverse sono le modalità principali per avvicinare le persone e farle conoscere abbattendo visioni stereotipate e piene di pregiudizi

A proposito del ruolo che possono giocare le istituzioni, e in particolare gli enti locali, come livello amministrativo più vicino alla vita dei cittadini, Patrizia Di Santo, Studio Come -partner del progetto Ladis-, ha presentato obiettivi e logiche di azione di LADIS,  sottolineando l’importanza di di lavorare sulla costruzione di un raccordo e di un "ponte" stabile di collaborazione tra enti locali, responsabili della governance delle politiche del territorio e le associazioni, in particolare quelle di donne musulmane che possono rappresentare un motore di innovazione, come facilitatrici del processo di integrazione. Ricerca e capacity building previsti dal progetto vanno in questa direzione.

La terza sessione del webinar è stata dedicata a approfondire il punto di vista degli amministratori locali.  Francesca Cellini (Assessora alla pace, legalità e diritti del Comune di Bagno a Ripoli), Valentina Giro (Assessora alla Cultura, Scuola, politiche giovanili del Comune di Rho) e Marwa Mahmoud (Consigliera del Comune di Reggio Emilia) pur partendo da contesti territoriali diversi, hanno raccontato le esperienze realizzate nel loro territorio per coinvolgere e collaborare con le associazioni e le comunità di fede islamica. Tutte hanno ribadito la necessità di lavorare per favorire equità di diritti tra i cittadini che risiedono nel territorio, promuovendo la conoscenza tra diverse religioni, culture, provenienze e mettendo in valore tali differenze per creare una comunità più capace e competente nella comunicazione e nella convivenza. La necessità di promuovere il protagonismo delle minoranze nella governance del territorio è fondamentale per facilitare l’accesso della popolazione di fede musulmana a diritti fondamentali, quali il diritto alla scelta degli alimenti nelle mense scolastiche, a una sepoltura rispettosa dei riti previsti dalla religione professata, ad accedere al lavoro e all’abitazione...

Gli interventi hanno individuato nella partecipazione al progetto LADIS, una opportunità per migliorare la governance del territorio e orientarne lo sviluppo alla parità e equità dei diritti. É emerso interesse per la ricerca e in particolare per la raccolta e l’analisi delle prassi in atto nei Comuni per favorire la partecipazione dei cittadini e delle comunità di fede islamica residenti nel territorio. Le esperienze fatte possono rappresentare infatti una base comune di confronto e di riflessione da cui le diverse amministrazioni comunali possono partire per migliorare la qualità della vita nei diversi territori.  

La quarta sessione è stata dedicata a approfondire la condizione delle donne nell’ISLAM grazie ai due contributi di Aisha Lazzarini -COREIS- e Souheir Katkhoud -ADMI- che hanno sollecitato i partecipanti ad una lettura diversa del ruolo delle donne nell’ISLAM , anche a  partire dalla tradizione coranica. Le donne hanno sempre avuto un ruolo molto rilevante nel mondo islamico: colte e indipendenti, attive sia nel mondo del lavoro che nella società. Le donne hanno un ruolo rilevante sia all’interno della comunità, contribuendo al processo di integrazione sociale della comunità islamica che nell’interazione sociale con il resto del territorio. Le donne sono educatrici nelle moschee e nei centri di cultura islamica e si impegnano su diversi temi e aspetti della vita sociale. Oggi soprattutto le seconde generazioni, ragazze e donne che hanno avuto maggiori opportunità di accedere all’istruzione, si stanno impegnando molto nella vita sociale per cambiare le cose. Alle ultime elezioni ad esempio moltissime donne musulmane si sono candidate con successo, donne libere che scelgono di impegnarsi per il bene comune. Anche a livello europeo l’associazione donne musulmane ha un ruolo rilevante nel favorire il dialogo e la convivenza. 

Molti sono ancora gli ostacoli che incontrano nella ricerca di un lavoro, nella ricerca di una casa soprattutto se si vestono abiti tradizionali e se indossano “il velo”. Il velo che è una pratica religiosa, libera e scelta dalle donne, è spesso considerato come il simbolo religioso di sottomissione femminile. C’è da lavorare e LADIS è un’occasione per consolidare ulteriormente il dialogo con le amministrazioni locali e innovare le politiche territoriali.

A conclusione dell’evento i partecipanti sono stati invitati a compilare un questionario di gradimento sul gradimento del webinar, i risultati elaborati e presentati in diretta hanno testimoniato un alto gradimento da parte dei partecipanti per la qualità degli interventi e per i dati condivisi. Grandi sono le aspettative per i prossimi webinar del ciclo di incontri su LADIS,in attesa escano le date e i relatori condividiamo a seguire i link per i dati open source condivisi durante il primo webinar:

https://fra.europa.eu/en/databases/anti-muslim-hatred/home